L’esame bioimpedenziometrico è molto importante per valutare la composizione corporea. Salendo su una bilancia, puoi conoscere solo il tuo peso.
Questo test permette, invece, di conoscere di quanta acqua, massa magra e massa grassa è composto il tuo corpo, il tuo stato di idratazione (di disidratazione o di ritenzione idrica) e, di conseguenza, il tuo stato nutrizionale.
Entriamo un po’ più nel dettaglio:
- I PRINCIPI SU CUI SI BASA L’ESAME BIOIMPEDENZIOMETRICO
- LA BIOIMPEDENZIOMETRIA IN AMBITO SPORTIVO
- COME SI EFFETTUA IL TEST BIOIMPEDENZIOMETRICO?
- COME CI SI DEVE PREPARARE ALL’ESAME BIOIMPEDENZIOMETRICO?
- QUALI PAZIENTI POSSONO EFFETTUARE IL TEST BIOIMPEDENZIOMETRICO?
L’ESAME BIOIMPEDENZIOMETRICO: CHE COS’E’ E SU QUALI PRINCIPI SI BASA
La Bioimpedenziometria (BIA) è un esame di tipo bioelettrico rapido; è una tecnica a modello tricompartimentale in quanto individua la massa grassa corporea (FM) e la massa non grassa corporea (FFM o massa magra), suddivisa in: massa corporea extracellulare (ECM) e massa corporea cellulare (BCM).
L’esame bioimpedenziometrico o bioimpedenziometria (BIA) si basa sul principio secondo cui i tessuti biologici si comportano da:
- buoni conduttori,
- cattivi conduttori,
- non conduttori o dielettrici (cioè trattengono le cariche elettriche)
se vengono attraversati da una corrente a basso voltaggio.
I tessuti magri sono buoni conduttori, mentre le ossa e la massa grassa invece sono isolanti (non conduttori). Inoltre, i fluidi corporei permettono alla corrente di fluire facilmente mentre la massa cellulare offre resistenza.
LA BIOIMPEDENZIOMETRIA IN AMBITO SPORTIVO
Le misurazioni bioimpedenziometriche, sia negli sport di potenza che sport di resistenza, sono fondamentali per:
- la programmazione di un corretto allenamento (isotonico o aerobico): migliore scelta dei carichi di lavoro e dei tempi di recupero;
- la programmazione di un piano nutrizionale adeguato (per un’alimentazione sana e corretta);
- e per avere il controllo preciso dello stato di idratazione (fondamentale per ottimizzare la performance sportiva).
Per uno sportivo è molto importante controllare la Massa Cellulare Attiva (BCM), detta più comunemente Massa Muscolare, per evitare una sua diminuzione che si può avere in caso di overtraining, cioè di allenamento troppo intenso o troppo prolungato, o di un regime alimentare inadatto al tipo di lavoro fisico svolto. Il BIA test consente di valutare un altro parametro importantissimo nello sport, soprattutto in quello di resistenza (sport di endurance): lo stato di idratazione. Una leggera disidratazione, con una diminuzione del 4-5% dell’acqua extracellulare (ECW), può provocare considerevoli cali della performance sportiva, arrivando fino al 20-30% in meno di efficienza fisica. Se le cellule muscolari non hanno sufficiente idratazione, l’acqua viene sottratta al sangue, provocando un abbassamento della pressione arteriosa ed un aumento dello stress cardiaco, oltre che uno stato di stanchezza che incide sulla performance sportiva. Quando lo stato di idratazione extracellulare pre-gara o pre-allenamento è ottimale (circa 45%) esiste un rischio minore di disidratazione, di eventi traumatici muscolari e una maggiore velocità di recupero delle condizioni fisiche ottimali. È chiaro, pertanto, che la principale integrazione di cui hanno bisogno gli atleti è quella idrica e ciò vale tanto per gli sportivi professionisti che per gli sportivi amatoriali. Attraverso l’esame bioimpedenziometrico, si può conoscere la composizione corporea dello sportivo ed agire per mantenere un corretto stato di idratazione (ECW 40-50%) e una BCM del 40-50%, allo scopo di migliorare le sue condizioni generali e le performance atletiche. Si riesce in tal modo a calibrare l’allenamento e l’alimentazione per portare l’atleta in condizioni ideali (rapporto tra ECM e BCM prossimo a 1).
COME SI EFFETTUA IL TEST BIOIMPEDENZIOMETRICO?
La misurazione viene effettuata con il soggetto in posizione supina sul lettino con gli arti ben staccati dal resto del corpo; successivamente si posiziona una coppia di elettrodi sul dorso della mano ed un’altra coppia sul dorso del piede (tecnica tetra-polare mano-piede). Gli elettrodi sono collegati, grazie a dei morsetti, allo strumento di misurazione.
Una volta attivato, il bioimpedenziometro passerà una corrente alternata, impercettibile, di bassissima intensità (800 µA) ed alta frequenza (50 KHz) attraverso gli elettrodi, la quale, viaggiando lungo il corpo, incontrerà resistenze diverse a seconda della composizione dei vari distretti corporei: il bioimpedenziometro registra la velocità e la modificazione di essa (caduta di tensione) e quindi fornisce i dati elettrici rilevati (resistenza e reattanza espresse in Ohm), calcolando l’impedenza dei tessuti attraversati. Il software trasforma poi le misure elettriche rilevate in dati clinici, sulla base di algoritmi che tengono conto dei valori di riferimento della popolazione, delle misure antropometriche del soggetto (peso e altezza), della sua età e del sesso.
COME CI SI DEVE PREPARARE ALL’ESAME BIOIMPEDENZIOMETRICO?
E’ preferibile:
- essere a digiuno (almeno da 4 ore);
- astenersi dall’esercizio fisico (almeno da 12 ore);
- non essere sudati o comunque non avere la cute umida;
- avere la vescica vuota;
- astenersi dall’assunzione di alcol (almeno da 48 ore);
- astenersi dall’assunzione di diuretici (almeno da 7 giorni).
QUALI PAZIENTI POSSONO EFFETTUARE IL TEST BIOIMPEDENZIOMETRICO?
Tutti i pazienti possono eseguire l’esame BIA, tranne chi è portatore di:
- Pace Maker (stimolatore cardiaco)
- neurostimolatori, elettrodi impiantati nel cervello o subdurali
- impianti per l’udito