Dieta Zero Grano

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Dieta Zero Grano Pro e Contro

Scopri i pregi e i limiti della dieta zero grano secondo la Dott.ssa Attioli

Il sostenitore della dieta zero grano è il Dr. William Davis, cardiologo americano. Secondo la sua teoria il grano in quanto tale non è sano, insieme anche a tutti i farinacei che fanno parte della nostra alimentazione quotidiana. William Davis ha affermato che, i prodotti a base di farina, non solo non fanno bene alla nostra salute, ma ci farebbero anche ingrassare.

Cerchiamo di approfondire meglio:

1. FONDAMENTI DELLA DIETA ZERO GRANO

2. QUALI ALIMENTI EVITARE

3. COME RINUNCIARE AL GRANO

4. DIETA ZERO GRANO E GLUTINE

5. VANTAGGI E SVANTAGGI DELLA DIETA ZERO GRANO

DIETA ZERO GRANO: PERCHE’ PANE E PASTA SAREBBERO NOCIVI ALLA SALUTE

Il Dr. William Davis nel suo libro “Zero Grano” ci invita a considerare l’impatto che alimenti come il pane e la pasta possono avere sulla nostra salute

Secondo il dottore un eccesso nel consumo di farinacei, come la pasta o il pane, non soltanto comporta un certo impatto sulla glicemia, ma ci mette a rischio di patologie cardiovascolari e stimola l’accumulo di grasso in alcune zone specifiche del corpo, in particolar modo sull’addome.

La colpa, però, non è da attribuire al grano in sè ma alla sua raffinazione e lavorazione industriale che, nel tempo, lo ha trasformato in qualcosa di molto diverso dal prodotto naturale che tutti immaginiamo.

Secondo Davis i principali problemi di salute, scaturiti dall’ingestione di grano raffinato sono:

  • aumento dell’appetito;
  • picchi glicemici nel sangue che innescano cicli di picchi di energia. Anche i livelli fluttuanti di zucchero nel sangue contribuiscono ai problemi che coinvolgono l’insulina, e sono il fattore di rischio principale per il diabete;
  • maggiori rischi per la sindrome metabolica e fattori di rischio di malattie cardiache, compresi i livelli di colesterolo alto e i trigliceridi;
  • effetti negativi sulla salute dell’intestino, compresa la sindrome dell’intestino irritabile, che scatena reazioni infiammatorie e problemi digestivi come gonfiore e stitichezza;
  • alterazioni nel livello del pH del corpo;
  • stanchezza, debolezza e mancanza di concentrazione mentale;
  • degenerazione della cartilagine e più alto rischio di problemi come l’artrite o dolori articolari.

Per poter combattere ed evitare gli effetti collaterali sopra elencati bisognerebbe, secondo l’autore del libro, eliminare i farinacei dalla nostra alimentazione, sostituendoli con altri alimenti in grado di fornirci comunque energia.

Inoltre, secondo diversi esperti, l’abuso di grano, quindi di farinacei, provoca una sorta di dipendenza da carboidrati che ci spinge a consumarne sempre di più provocando ovviamente l’accumulo di peso. La dieta zero grano dunque ha l’obiettivo di spezzare questa catena e insegnarci a mangiare escludendo certe categorie di alimenti.

DIETA ZERO GRANO: ALIMENTI DA EVITARE A PARTIRE DA PANE E CEREALI

Poiché la dieta si basa principalmente sull’assenza del grano, per poterla seguire, bisogna eliminare tutti gli alimenti che lo contengono o, che sono stati prodotti con derivati del grano.

Il grano, o frumento, è il più diffuso tra tutti i cereali, e può essere suddiviso in due gruppi fondamentali: i grani teneri e i grani duri, entrambi utilizzati per la produzione di farine e pasta.

Quindi, il grano è presente nella maggior parte degli alimenti che abbiamo in casa o che possiamo trovare tra gli scaffali del supermercato.

Ecco una serie di alimenti che, se volete iniziare la dieta zero grano, dovrete eliminare dalla vostra quotidianità:

  • pane, specialmente quello fatto con farina di grano raffinata
  • prodotti diversi dal grano naturalmente privi di glutine come il mais, il riso o la quinoa, o alimenti trasformati che li contengono. Fare molta attenzione perché, secondo il dottor Davis, questi prodotti o alimenti potrebbero essere comunque contaminati dal glutine attraverso le moderne tecniche di lavorazione.
  • la maggior parte dei cereali;
  • dolci a base di cereali, comprese torte confezionate o fatte in casa, biscotti, ciambelle, barrette di cereali.
  • pizza;
  • patatine e cracker;
  • cibo “spazzatura” come il fast food;
  • zucchero aggiunto tra cui sciroppo di mais, saccarosio, succhi e bevande zuccherate;
  • cibi da gastronomia, hamburger e panini;
  • cibi fritti e salumi;
  • proteine impanate come cotolette di pollo, carni lavorate, hot dog e hamburger vegetariani surgelati;

Seguire questo tipo di dieta significa, dunque, evitare qualsiasi alimento fatto con i cereali, frumento, orzo, segale, farro e avena. Inoltre, si consiglia di evitare il più possibile lo zucchero aggiunto, i condimenti che comprendono ingredienti artificiali e modificati chimicamente, bevande zuccherate ed altri alimenti trasformati

Per riconoscere i prodotti ammessi bisogna saper leggere molto bene le etichette alimentari prima dell’acquisto.

COME RINUNCIARE AL GRANO: PERCHE’ PUNTARE SUI PRODOTTI GLUTEN FREE

Quando fai la spesa, controlla attentamente gli ingredienti e cerca prodotti senza frumento, segale e orzo. Ciò potrebbe significare, in alcuni casi, la scelta di prodotti certificati “gluten-free” sebbene anche questi possano essere altamente elaborati.

Le fonti più sostanziali di grano nella dieta alimentare sono probabilmente il pane ed i prodotti da forno fatti con farina di grano (come pizza, pasta, ecc.); quindi se non è precisato che questi sono senza glutine (“gluten-free”), significa che contengono grano.

Per attenerti alle indicazioni della dieta zero grano, segui questi consigli:

  • quando si tratta di utilizzare la farina nelle ricette, prova alcune di queste farine alternative naturalmente prive di glutine: quinoa, ceci, riso, mandorle e farina di cocco;
  • se vuoi comprare del pane, preferisci il pane con pasta madre o il pane con grano germogliato (come il pane Ezekiel), che di solito sono meglio tollerati del comune pane di farina di frumento;
  • molti tipi di alcol, inclusa la birra, contengono anche grano. I liquori e il vino sono opzioni migliori, tuttavia fai attenzione alla quantità e a quello con cui li si mescola;
  • ricorda che il grano si nasconde in molti condimenti, salse ecc. Evita quelli che contengono farina e zucchero aggiunto.

DIETA ZERO GRANO, SENSIBILITA’ AL GLUTINE NON CELIACA E CELIACHIA 

La “dieta zero grano” si basa sull’eliminazione del grano ed in particolare del glutine, proteina presente in tutte le varietà di grano (come il kamut ecc.) oltre ad orzo, segale, farro e spelta.

Oggigiorno, una buona dose di prove ci suggeriscono che è possibile avere sintomi di intolleranza al glutine senza avere la celiachia, una condizione grave caratterizzata da un’allergia al glutine.

Quando un soggetto reagisce male al consumo di cereali che contengono glutine, specialmente grano “moderno” che si ritiene abbia livelli più alti di glutine rispetto al grano del passato, questa condizione è chiamata sensibilità al glutine non celiaca (NCGS).

Anche se una persona non è celiaca o non è allergica al frumento può dunque sviluppare una serie di sintomi dopo aver ingerito alimenti contenenti glutine.

Nella celiachia, il glutine scatena una reazione immunitaria che porta ad un’infiammazione dell’intestino tenue. Mentre nella sensibilità al glutine non celiaca questa proteina favorisce un’infiammazione molto più debole che non danneggia l’intestino.

sintomi della NCGS possono essere sia intestinali come meteorismo, dolore addominale, nausea, diarrea, che extra-intestinali, dal malessere generale alla cefalea alle eruzioni cutanee. I sintomi migliorano se si esclude il glutine dalla dieta e possono manifestarsi nuovamente se il glutine viene reintegrato.

Ma se sparisce il grano dalla tavola, allora cosa si può mangiare? Secondo Davis andrebbero banditi tutti i prodotti realizzati con il grano, il farro, l’orzo, la segale e anche i cibi ricchi di zuccheri; ammessi, invece, carne, uova, pesce, formaggi, frutta fresca, frutta secca e verdure. Questa teoria ha poi sviluppato una terza categoria di alimenti, vale a dire quella degli alimenti parzialmente ammessi: in questa fattispecie si collocano legumi, succhi di frutta e latticini. 

DIETA ZERO GRANO: VANTAGGI E SVANTAGGI, PREGI E LIMITI 

Il libro di William Davis sulle “dieta zero grano” ha fatto molto parlare di sé ed ha incrementato la paura nei confronti del grano e del glutine in persone che non hanno alcun problema di digeribilità dello stesso.

Le persone che ad oggi fanno a meno del glutine nella loro dieta sono tantissime, basta fare un giro nei supermercati per vedere quanto il business dei prodotti senza glutine sia cresciuto a dismisura.

A parte le condizioni di reale allergia o intolleranza al glutine, come nel caso della celiachia, siamo sicuri che eliminare completamente questa proteina dalla dieta sia salutare, o che porti ad un dimagrimento? E se invece di preoccuparci solo del glutine iniziassimo a preoccuparci di cosa e, soprattutto, quanto mangiamo? Magari potremmo iniziare a seguire una dieta più equilibrata scegliendo prodotti più sani e riducendo gli alimenti confezionati ricchi di grassi e zuccheri. Sicuramente riusciremo a perdere peso e a vivere una vita in salute.

Insomma, il glutine non è il vero nemico da combattere, il problema principale dell’aumento di peso e dell’incremento del rischio di patologie non è legato strettamente al glutine ma all’eccesso di calorie ingerite ed alle scelte alimentari sbagliate.

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