Dieta per Intolleranza al Lattosio

Sei intollerante al lattosio? Scopri la dieta e l'alimentazione più giusta per te

Dieta per Intolleranza al Lattosio

Quali sono le cause e gli effetti dell’intolleranza al latte e ai latticini

Per intolleranza al lattosio si intende l’incapacità, da parte dell’organismo, di digerire il lattosio, lo zucchero contenuto nel latte, a causa della carenza di un enzima specifico: la lattasi.

La scarsa attività di tale enzima a livello dell’intestino tenue permette al lattosio di passare non digerito nel colon, dove viene fermentato dalla flora batterica intestinale fino a produrre idrogeno e acidi organici, determinando i sintomi caratteristici.

Secondo le statistiche, si tratta di una delle intolleranze alimentari più comuni e diffuse. Tale disturbo interessa infatti circa il 40% degli italiani, può essere di origine genetica, e quindi comparire già dall’infanzia, oppure può manifestarsi in età adulta.

Ci sono molte persone che in età infantile hanno sempre bevuto latte e mangiato latticini senza avere problemi e poi all’improvviso da adulti si sono ritrovati con i disturbi tipici dell’intolleranza al lattosio.

1. Quali sono i sintomi tipici?

2. A quali esami bisogna sottoporsi?

3. Come gestire l’alimentazione?

4. Quali sono gli integratori consigliati?

1. INTOLLERANZA AL LATTOSIO SINTOMI: QUALI SONO QUELLI TIPICI?

sintomi più comuni dell’intolleranza al lattosio si riscontrano a livello gastrointestinale

  • dolore addominale, 
  • crampi addominali diffusi, 
  • gonfiore e tensione addominale, 
  • aumento della peristalsi con borborigmi e movimenti palpabili, 
  • meteorismo,
  • flatulenza
  • diarrea.

Questi sintomi in genere compaiono circa un’ora dopo l’ingestione di alimenti contenenti lattosio.

Si stima che occorrono circa 240ml di latte al giorno (12g di lattosio) per scatenare i sintomi elencati sopra nei soggetti con carenza di lattasi.

L’insorgenza della sintomatologia dipende anche dal cibo che viene associato e dalla velocità di svuotamento gastrico.

Se il lattosio viene ingerito insieme a carboidrati semplici lo svuotamento gastrico è molto veloce e i sintomi compaiono più velocemente e intensamente, mentre se viene ingerito insieme ai grassi, che riducono notevolmente la velocità di svuotamento dello stomaco, i sintomi saranno molto lievi o addirittura assenti.

2. INTOLLERANZA AL LATTOSIO: A QUALI ESAMI BISOGNA SOTTOPORSI?

Per poter diagnosticare ed accertare la presenza di un’intolleranza o allergia al lattosio si fa affidamento sul test del respiro o “breath test”. Non è invasivo e consiste nell’analizzare l’aria espirata dal soggetto prima e dopo l’ingestione di una dose di lattosio (20g circa).

Il malassorbimento del lattosio porta alla fermentazione dello zucchero da parte della flora batterica intestinale con produzione di idrogeno che viene assorbito nel sangue ed eliminato attraverso i polmoni.

Attualmente è il test di prima scelta nella diagnosi di intolleranza al lattosio.

Fra le procedure invasive ricordiamo la biopsia della mucosa del piccolo intestino, quasi mai necessaria per la diagnosi di intolleranza al lattosio, ma utile per individuare malassorbimenti da causa non chiara.

3. INTOLLERANZA AL LATTOSIO: COME GESTIRE L’ALIMENTAZIONE

Quali cibi eliminare o almeno ridurre e quali alimenti evitare invece assolutamente per chi è intollerante al lattosio?

La prima cosa da fare è quella di eliminare o ridurre molto il lattosio dalla propria dieta.

Non bisogna per forza rinunciare a tutti i derivati del latte, perché ce ne sono alcuni che non hanno naturalmente lattosio come ad esempio: 

  • grana 
  • parmigiano 
  • provolone 
  • pecorino.

formaggi stagionati perdono il lattosio durante la stagionatura e in genere non danno problemi, a meno che non ci siano casi di intolleranza molto grave.

Bisogna invece evitare del tutto:

  • latte vaccini (di mucca o vacca)
  • latte di pecora 
  • latte di capra 
  • latte di asina 
  • latte di bufala o di altri animali, 

formaggi freschi a pasta molle e i latticini come: 

  • mozzarella, 
  • certosa o simili (come crescenza e stracchino)
  • robiola
  • squacquerone
  • ricotta di pecora 
  • ricotta di mucca 
  • fiocchi di latte 
  • burro
  • panna fresca 
  • caprino, 

tutti i prodotti a base di latte

  • cioccolato
  • gelati 
  • creme
  • sorbetti

e i prodotti da forno.

In alternativa si possono consumare latti delattosati (privi di lattosio) e prodotti caseari arricchiti da Lactobacillus acidophilus (un batterio che digerisce il lattosio) oppure a base di lattasi o lattosio predigerito.

Occorre infine consultare l’etichetta degli alimenti, anche i più insospettabili; il lattosio è spesso usato come additivo e può essere presente in:

  • insaccati 
  • affettati 
  • purè
  • sughi 
  • dadi da brodo
  • alimenti in scatola 
  • altri prodotti confezionati.

Anche alcuni medicinali possono contenerlo, ma generalmente vengono ben tollerati. Per chi ha il deficit di lattasi e vuole comunque godersi un pasto con latticini o derivati, sono utili gli enzimi, contenenti lattasi, da assumere prima di mangiare.

4. INTOLLERANZA AL LATTOSIO: QUALI SONO GLI INTEGRATORI CONSIGLIATI?

Quando si ha difficoltà nell’eliminare alimenti contenenti il lattosio o se ci si trova in situazioni particolari, come cene o pranzi in compagnia, è possibile utilizzare degli integratori specifici per evitare eventuali disturbi intestinali improvvisi.

Esistono in commercio diversi integratori a base di lattasi che si possono assumere poco prima di ingerire cibi contenenti lattosio. In questo modo si può godere di una bella pizza con la mozzarella (o altro formaggio molle) o di una fetta di torta in compagnia e senza problemi. 

Essere intolleranti al lattosio non significa quindi necessariamente perdere il gusto di mangiare!

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